Il sondaggio lanciato da Progetto Vivere Vegan “Quanto conosci il mondo vegan?” ha avuto un buon successo di partecipazione: hanno risposto in 620 persone. Abbiamo raccolto le risposte e fatte alcune considerazioni.
Perché alcune persone scelgono di diventare vegan e altre no? Cosa si cela dietro certe scelte? Progetto Vivere Vegan ha condotto un sondaggio mirato a scoprire non solo quante persone siano realmente a conoscenza del mondo vegan ma anche le motivazioni di scelte vegane e non. Hanno risposto 620 persone e le informazioni raccolte sono davvero interessanti.
Certamente essendo un sondaggio lanciato attraverso i nostri canali social abbiamo raggiunto un pubblico a noi vicino che a sua volta lo ha condiviso con i propri contatti. Di questo terremo conto per le valutazioni.
Ecco dal sondaggio alcune domande, le risposte e le nostre considerazioni.
Sai cos’è il veganismo?
Una delle prime domande sottoposte alle persone riguarda proprio la conoscenza del veganismo. Il 98% di chi ha risposto ne è a conoscenza. La maggior parte lo ha scoperto grazie ad amici e parenti mentre il 25% attraverso i social, il 10% in tv e il 6% grazie alle manifestazioni.
Questi dati rivelano sia l’importanza delle persone già vegan che cercano di parlarne e di informare i conoscenti e la famiglia, sia la crescente rilevanza di varie pagine e post sui social, mirati a informare e a creare consapevolezza in chi li frequenta.
Anche il ruolo della tv sta crescendo, grazie alle recenti inchieste – ad esempio di “Indovina chi viene a cena” condotto da Sabrina Giannini – e alle indagini portate avanti da attivisti che vengono poi trasmesse ai telegiornali.
Alcune persone hanno poi risposto dicendo di essersi avvicinate al mondo vegan grazie a libri come The China Study di T. Colin Campbell, e a documentari di grande impatto come Dominion, Cowspiracy, What the Health.
C’è chi lo ha scoperto anche grazie ad una band degli anni ’80, The Smiths, che nella canzone Meat is Murder evidenzia proprio come la morte senza motivo degli animali che mangiamo sia un vero e proprio omicidio. E chi ascolta gli animali piangere? è uno dei versi della loro canzone, che fa molto riflettere anche sulla consapevolezza di chi non è a conoscenza di come venga prodotta la carne che arriva nel suo piatto.
Molti non collegano la sofferenza degli animali a ciò che mangiano. Chi ascolta gli animali piangere? Forse non abbastanza persone.
Della piccola parte dei partecipanti che dichiara di non conoscere il veganismo, il 60% sarebbe interessato a saperne di più, mentre il 40% no. Quest’ultimo dato, sappiamo però rappresentare la maggioranza di persone che non abbiamo raggiunto con il nostro sondaggio. Ed è proprio a queste persone che consigliamo di guardare i documentari sopra citati e di continuare ad informarsi per poi magari valutare nuovamente le proprie scelte.
Che alimentazione segui?
Il 58% dei partecipanti dichiara di seguire un’alimentazione vegetale, il 15% vegetariana, il 7,5% onnivora e a seguire altre varianti come persone vegetariane che mangiano il pesce. Ovviamente questo dato riflette abbastanza la prima domanda.
Sei consapevole della provenienza dei prodotti alimentari, in particolare carne, pesce e derivati?
L’81% ne è a conoscenza e tra questi vi sono persone che seguono uno stile di vita vegan proprio perché sanno cosa accade negli allevamenti, ma ci sono anche onnivori, precisamente il 16%, alcuni dei quali sanno ciò che accade e altri no.
La maggior parte ha risposto inoltre dicendo di sapere che gli animali che vengono allevati per la carne, il latte e le uova sono rinchiusi e soffrono, e non sono liberi di pascolare nei campi.
Se vi è questa consapevolezza per molte persone, cosa le spinge a non diventare vegan?
74 persone credono sia giusto allevare e mangiare gli animali. Per quale motivo? 38 persone pensano faccia parte della naturale catena alimentare, 19 pensano siano indispensabili per il nostro nutrimento e 9 sostengono che è giusto continuare perché lo abbiamo sempre fatto.
Il fatto che gli umani abbiano sempre mangiato carne non significa che sia giusto né etico né tantomeno buono per la nostra salute. L’essere umano è da sempre stato frugivoro, come sostengono molti antropologi. Lo si può vedere dalla dentatura, dalla lunghezza dell’intestino e da tanti particolari tipici dei frugivori.
Gary Yourofsky, attivista e divulgatore americano, porta spesso questo esempio: se mettessimo una mela e un coniglio davanti ad un bambino, quest’ultimo sceglierebbe istintivamente di mangiare la mela e di giocare con il coniglio. Vi è una frattura tra i giusti comportamenti e le abitudini che abbiamo sempre avuto.
Se non lo sei già, hai mai pensato di diventare vegan?
Su 620 persone che hanno risposto al sondaggio 218, ancora non vegan, pensano di diventarlo, mentre altre 67 no. Il risultato è comunque positivo perché è molto maggiore il numero delle persone pronte al cambiamento.
Ma cosa ha fermato le altre fino ad ora? Ecco le risposte: Il 18% afferma di amare i sapori della carne, del latte e dei formaggi e non sa rinunciarvi, il 16% non vuole rivoluzionare le proprie abitudini, il 10% crede che, se diventasse vegan, avrebbe carenze di vitamine, proteine e altre sostanze importanti, altri pensano sia costoso e non cambierebbe nulla.
Una possibile risposta a tutto ciò deriva dal fatto che, secondo uno studio della psicologa Phillippa Lally, pubblicato nell’European Journal of Social Psychology, l’essere umano impiega in media 66 giorni per trasformare un nuovo comportamento in abitudine. Solo due mesi per fare la differenza.
Per quanto riguarda, invece, i timori connessi alla salute, basterebbe sapere che vi è un legame tra il consumo di carne lavorata e lo sviluppo del cancro. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato le carni lavorate come cancerogene di Gruppo Uno, lo stesso gruppo delle sigarette. Alto anche il legame con il diabete: alcuni studi di Harvard affermano che consumare una sola porzione di carne lavorata al giorno aumenti il rischio di sviluppare il diabete del 51%. È inoltre importante sottolineare la possibilità di sviluppare, con il consumo di carne e derivati, malattie cardiovascolari, infarti, ictus, demenza e un alto livello di colesterolo LDL.
Dal documentario What the Health possiamo apprendere che, parlando di derivati, latte e uova, non tutti sanno che un uovo al giorno è pericoloso tanto quanto fumare cinque sigarette al giorno. Il consumo di latte, invece, è direttamente correlato alla possibilità di sviluppare malattie autoimmuni, cancro alla prostata e al seno e ovviamente osteoporosi. È di vitale importanza capire che, tutte le proteine vengono prodotte inizialmente dalle piante, e quindi non ci serve mangiare un tessuto animale per ottenerle. Qualsiasi proteina presa da un animale non è altro che proteina vegetale riciclata. Perché non prenderle direttamente dalle verdure allora?
Per saperne di più su una alimentazione a base vegetale la dott.ssa Giulia Napolitano ha redatto per Progetto Vivere Vegan il Vegan Starter Menù.
Per la cura della tua persona e l’igiene della casa acquisti prodotti che non contengono derivati animali e non testati sugli animali?
Dal sondaggio è emerso che per la cura della persona e l’igiene della casa 437 persone acquistano prodotti che non contengono derivati animali e non testati sugli animali, 139 affermano di comprarli quando li trovano e 50 pensano siano difficili da reperire, 34 di esse infatti non li acquistano.
In Europa vi è una legge del cruelty-free, che vieta quindi di testare sugli animali, il problema però è che non vi è una legge simile in tutto il mondo, quindi un brand può vendere prodotti non testati nell’Unione Europea, ma continuare a testare e venderli al di fuori di essa.
Per quanto riguarda la reperibilità, oggi è molto più semplice trovare prodotti vegani e non testati su animali. La lista aggiornata al 2020 comprende varie marche tra cui: abicì kids, allegro natura, wet n wild, bakel, colorisi, derbe, fantastika, kosmolife, bioermi e tanti altri. Importanti anche i siti che vendono online prodotti del tutto naturali e biologici, rendendo il loro acquisto e consumo molto più facile.
Sei favorevole alla chiusura degli zoo, acquari e circhi con animali?
Il 93,5 % è favorevole, il restante no o non sa. Parlando di zoo, acquari e vari circhi con animali, la maggior parte si mostra favorevole alla loro chiusura. Attualmente in Italia ci sono circa 30 zoo.
Chi si trova a supportare queste strutture, per fortuna sempre meno persone, afferma la loro utilità non solo per l’educazione dei bambini alla conoscenza delle diverse specie e per la loro conservazione , ritenendo queste strutture ora più rispettose nei confronti degli animali e delle loro esigenze.
Per chi è contro zoo e simili, invece, essi appaiono come prigioni utili solo a far divertire e svagare gli animali umani.
Diversa la situazione dei circhi con animali. La legge che li riguarda non è cambiata dal 1968, nonostante la chiara e sempre più evidente sofferenza e il maltrattamento degli animali. Secondo uno studio della LAV, in Italia ci sono circa 100 circhi con 2000 animali, molti dei quali con specie in via di estinzione. La situazione si presenta come l’ennesimo esempio di uno specismo che ci vede protagonisti.
Sei favorevole all’uso degli animali nella ricerca scientifica (vivisezione)?
91,1 % no, il resto si o non sa. Riguardo la vivisezione, il sondaggio rivela che la maggior parte non è favorevole a questa pratica per la ricerca scientifica.
Fra chi è favorevole la maggior parte la ritiene che è più importante la salute umana rispetto a quella degli animali oppure la ritiene indispensabile. C’è chi sostiene che gli altri animali siano a nostro uso e consumo.
In Italia ci sono circa 700 mila animali usati in laboratorio e più di 12 milioni nell’Unione Europea. Tra i pochi che la sostengono la vivisezione, si crede sia più importante la salute umana di quella animale, soprattutto quando bisogna testare dei farmaci. Su queste tematiche il cortometraggio “Save Ralph” (2021) ha proprio lo scopo di sensibilizzare le persone e di far luce sulla sperimentazione animale.
Sei favorevole all’abolizione della caccia?
Parlando di caccia, anche in questo caso la maggior parte si trova favorevole all’abolizione: 95,9 %, il resto no o non sa.
Fra chi sostiene la caccia una buona parte è convinta che gli animali selvatici vadano tenuti sotto controllo.
Basterebbe pensare che ogni anno, in Italia, possono essere cacciati e uccisi legalmente 400 milioni di animali e che sono sempre di più anche i morti fra gli umani a causa di colpi di fucile partiti accidentalmente. Senza considerare che alla sofferenza dei selvatici e alla loro morte si aggiunge anche quella dei cani da caccia, spesso maltrattati o abbandonati appena non servono più.
Concludendo
Guardando i risultati complessivi del sondaggio, emerge un numero importante di persone consapevoli e a conoscenza del mondo vegan, proprio per il fatto che, come detto all’inizio, con il nostro sondaggio abbiamo raggiunto molte persone già vegan. Ma è interessante analizzare i dati e le risposte che i non vegan ci hanno fornito, spesso conseguenza di luoghi comuni difficili da abbattere. Noi continueremo a lavorare per informare sulla realtà dei fatti e a sensibilizzare sull’importanza di una scelta prima di tutto etica.
Serena Gentile
Progetto Vivere Vegan