Riceviamo da www.fermaregreenhill.net e diffondiamo:
Dopo la notizia diffusa congiuntamente da Freccia 45, Coordinamento Fermare Green Hill e Comitato Montichiari Contro Green Hill e pubblicata in anteprima su La Repubblica si è creata una enorme attenzione e mobilitazione per salvare gli 8 beagle in arrivo a Pomezia ai laboratori della RTC.
In seguito a questa pressione mediatica, alle migliaia di mail e alla protesta non-stop davanti ai cancelli dell’azienda, RTC ha diffuso un comunicato stampa in cui afferma di rinunciare alla sperimentazione su questi cani e di essere disposta a darli in affido alle associazioni.
VitaDaCani Onlus si è già proposta, con nostro pieno appoggio, per questo lavoro. L’associazione ha già esperienza nel campo e un progetto chiamato DL4 nato specificatamente per il recupero di animali dai laboratori.
La decisione di RTC e Menarini è solo la risposta ad un movimento che finalmente ha messo allo scoperto la sofferenza degli animali nei laboratori. Non è più rimandabile un serio dibattito scientifico e legislativo sulla sperimentazione animale, che porti alla fine di questa pratica inaccettabile dal punto di vista etico e priva di basi scientifiche che ogni anno continua a uccidere quasi un milione di animali solo in Italia. La vivisezione ha sempre avuto a sua difesa il segreto ed il silenzio, nessuno deve sapere ciò che accade oltre le porte dei laboratori e degli stabulari. Ma quando gli animali vengono visti o se ne conoscono le storie e il destino, tutto cambia.Questi 8 beagle sono diventati in soli due giorni il simbolo degli animali che muoiono nei laboratori di ricerca e per loro si sono mobilitate tante persone e associazioni. Se veramente RTC manterrà l’impegno di darli in adozione, siamo davanti ad un fatto senza precedenti che è il risultato di una lotta che da anni stiamo portando avanti e che deve continuare, fino alla fine della vivisezione.
I cani ordinati dal Belgio il 6 marzo 2013 sono solo la punta di un sistema che ogni anno vede morire 900.000 animali di varie specie nei
laboratori italiani.
Il tema della vivisezione è scottante e le industrie farmaceutiche hanno paura, annullano i voli della tortura ed ipotizzano come raggirare controlli, comunicazioni ed autorizzazioni. Il movimento di attivisti e l’appoggio dell’opinione pubblica sono riusciti più volte a bloccare i viaggi della morte. Questo ne è solo l’ennesimo esempio.
Per continuare a svelare il segreto della vivisezione e “abbattere i muri di silenzio” Coordinamento Fermare Green Hill e Comitato Montichiari Contro Green Hill hanno già indetto un corteo nazionale a Milano sabato 20 aprile.
Per tutte le informazioni su questo corteo: Evento Facebook
FRECCIA 45 www.freccia45.org
COORDINAMENTO FERMARE GREEN HILL www.fermaregreenhill.net
COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL montichiaricontrogreenhill.blogspot.it