“Ancora schiavi: no alle carrozze. Liberiamo i cavalli da questa tortura!” Così recita il manifesto che mostra un cavallo addobbato, imbrigliato e costretto a trainare una pesante carrozza.
Dopo i numerosi incidenti, in diverse città italiane e dopo quello recente che ha visto coinvolto un cavallo nella città di Firenze, Progetto Vivere Vegan ha deciso di dare voce alla protesta con l’affissione di manifesti, per informare i turisti, ignari, della sofferenza che si cela dietro una ormai superata tradizione e per sollecitare una riflessione delle istituzioni che hanno il potere di porre fine a questa schiavitù.
I cavalli costretti a un’attività forzata, tra l’altro in mezzo a strade trafficate, vivono in una costante situazione di stress che, inevitabilmente, scatena anche reazioni improvvise dovute alla paura oppure si accasciano per la troppa fatica. Lo ribadiamo, le carrozze sono una forma di sfruttamento che dovrebbe essere abolita. D’altra parte non si capisce come sia possibile, nel 2021, ritenere corretto il costringere un cavallo a passare l’intera giornata a seguire monotoni percorsi trainando un mezzo con dentro dei turisti che, evidentemente, ben poco riflettono su ciò che significa la loro scelta. Le alternative alle carrozze ci sono: i mezzi elettrici”.
Tutte le associazioni animaliste sono unite in questa protesta e tante sono le attività che propongono: petizioni per raccogliere firme, come quella lanciata da Italian Horse Protection e sostenuta anche da Progetto Vivere Vegan, manifestazioni come quella nazionale che si terrà a Firenze sabato 17 luglio.