In questo mese di giugno, con il progetto Comunichiamolo, Progetto Vivere Vegan affiggerà mega manifesti con un messaggio animalista in molte città italiane. Sarà la campagna “40.000 al secondo” – ideata da Campagne per gli Animali – a veicolare questo nostro messaggio in favore degli Animali.
Nel manifesto, la figura dell’artivista, Alfredo Meschi, conosciuto per il suo corpo tatuato con 40.000 X in memoria degli animali uccisi in un solo secondo, tiene in braccio una gallina portata in salvo.
I polli, le galline e i pulcini, sono, dopo quelli marini, gli Animali soppressi in numero maggiore. Per produrre carne bianca e uova il processo produttivo è spietato. Nella selezione i pulcini scartati vengono uccisi, tritati vivi; i polli destinati alla produzione di carne sono fatti crescere a dismisura e uccisi giovanissimi; le galline ovaiole sono costrette a produrre uova in ambienti incompatibili con la loro natura per poi essere uccise per la loro carne.
Pochi parlano di queste pratiche crudeli, mentre le pubblicità delle aziende che basano la loro attività sullo sfruttamento degli animali, li raccontano fortunati e felici della loro vita negli allevamenti e persino lieti di finire morti sulle nostre tavole imbandite. Tutte falsità.
Noi vogliamo dire la verità su questi luoghi e sulla sorte di questi 40.000 animali uccisi nel mondo ogni secondo. Vogliamo portare l’attenzione su quello che accade veramente agli animali sfruttati. Affinché le persone prendano consapevolezza e possano scegliere. Perché il futuro è vegan!
Queste le città che vedranno i grandi manifesti:
Bari, Bologna, Brescia, Padova, Palermo, Parma, Reggio Calabria, Trieste, Venezia, Milano, Napoli, Rimini, Roma, Verona, Cagliari, Genova, Torino.
Abbiamo potuto raggiungere questo primo grande risultato grazie alla generosa offerta di una persona che ringraziamo con grande affetto anche da parte degli Animali che così riusciremo a salvare.
Ma il nostro obiettivo è andare oltre: con il tuo aiuto possiamo coprire altre città e affiggere altri manifesti. Finita questa prima affissione di giugno vogliamo farne altre nei mesi a venire perché solo così potremo essere incisivi, contrastare le pubblicità ingannevoli e diffondere la cultura vegan.
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