Di seguito un commento alla notizia della mucca in cerca della libertà a Vinci.
Si può spedirlo, come personale richiesta che la mucca resti libera, al comune di Vinci.
Mail bombing a:
urp@comune.vinci.fi.it,
r.baronti@comune.vinci.fi.it,
e.marmagli@comune.vinci.fi.it,
protocollo@comune.vinci.fi.it,
p.corsinuovi@comune.vinci.fi.it,
c.mancini@comune.vinci.fi.it,
statocivile@comune.vinci.fi.it,
c.giraldi@comune.vinci.fi.it,
a.dimaggio@comune.vinci.fi.it,
comunicazione@usl11.toscana.it,
segreteria@comune.vinci.fi.it
Si legge oggi, 20 Luglio la notizia, pubblicata sul sito firenze.repubblica.it della mucca fuggita da un allevamento di Vinci.
La poverina viene definita “ribelle” senza minimamente fermarsi anche solo un attimo a riflettere che qualsiasi essere vivente desidera, prima di ogni altra cosa, godere di una vita libera.
Ribelle perché il suo “dovere” è sopravvivere quanto basta ad una vita indegna, di sfruttamento e tortura, per poi andare – diligentemente – a farsi scannare.
Inoltre, poichè immedesimarsi nelle sofferenze altrui è una capacità sempre meno diffusa e molto poco incoraggiata – in particolar modo quando si tratta di animali da reddito come di qualsiasi essere vivente fragile, da poter prevaricare e abusare – ci si preoccupa soltanto del fatto che possa nuocere a chi la incontra e quindi si sostiene che debba essere quanto prima eliminata.
Se si partisse dal dato di fatto, innegabile, che si tratta di una creatura spaventata e disorientata che scappa da una vita di maltrattamenti, ci vorrebbe poco a capire cosa cerca e provare, per una volta, almeno per una sui miliardi di suoi simili che non hanno possibilità di fuga e che ogni giorno vanno diligentemente al mattatoio, semplicemente, a esaudire il suo desiderio.
Apriamo gli occhi per una volta, e anche il cuore. La mucca vuole essere lasciata vivere, in pace, la propria vita: è tanto difficile da capire?
E’ troppo vergognoso ammettere che ci stiamo comportando verso gli animali non umani in modo indegno, che stiamo sbagliando e decidere di cambiare?
Si preferisce crearsi un facile alibi, descrivendola come fosse un mostro infuriato che si aggira per sterminarci tutti, per poterla ammazzare prima possibile e non pensarci più?
A nome dell’Associazione Progetto Vivere Vegan di cui faccio parte che si adopera per informare e sensibilizzare sui temi dello sfruttamento e della crudeltà che quotidianamente e diffusamente vengono perpetrate in ogni luogo a spese degli animali non umani e incoraggia, quindi, la scelta di vita Vegan per il rispetto di tutti gli esseri viventi senzienti
chiedo
che questa mucca coraggiosa e intraprendente, diventi spunto di riflessione circa i nostri comportamenti quotidiani, e possa vivere libera da qualche parte dove la sua esistenza venga rispettata, proprio come dovrebbe essere consentito a tutti.
Saluti,
Caterina Servi Scarselli
Progetto Vivere Vegan