Ormai è ufficiale e già ne parlano tutti: da oggi possono essere venduti anche qui in Italia gli insetti a scopo alimentare.
L’argomento è semplice e complesso al tempo stesso. Intanto gli italiani (per i media) si dividono in due gruppi: i pro e i contro, i curiosi e quelli “schifati”. Ma esiste un altro gruppo che vogliamo ricordare ai giornalisti: quelli che scelgono di non mangiarli per etica. Già perché per i vegani gli insetti non sono da meno degli altri animali. Certamente è più difficile provare empatia per un piccolo essere del quale non riusciamo a volte a vedere nemmeno gli occhi. Ma non è forse un nostro limite? In ogni caso, comunque il mondo la pensi, noi preferiamo astenerci da questo ulteriore scempio: allevare insetti e consumarli.
Non è cosa così nuova usare gli insetti a scopo alimentare: da sempre il colore rosso di molti liquori e bevande (e non solo) deriva dalla cocciniglia (in Italia è riconoscibile come E 120) anche se di questo additivo esiste anche una versione chimica.
Se proprio vogliamo dirla tutta, mangiare insetti, invece di grandi animali (maiali, mucche…) può essere più vicino alla nostra natura fisiologica, in quanto raccoglitori e frugivori, al pari dei primati più vicini a noi. Ma quello che ci spinge a un netto rifiuto è soprattutto la scelta di non manipolare la vita di altri esseri (anche quelli meno somiglianti a noi), la scelta che ci guida ogni giorno, almeno fino dove è umanamente possibile, senza fanatismi o estremisti, ma con coerenza e serenità.
Se anche alcuni non saranno d’accordo con noi sulla primitiva natura frugivora degli animali umani possiamo anche vederla come evoluzione: un ritorno al passato oppure un andare verso il futuro. Scegliete voi.
La nostra risposta al consumo di insetti non è ovviamente la carne di altri animali ma più semplicemente il ricchissimo mondo dei vegetali.
Progetto Vivere Vegan
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