Mentre i media ci parlano degli ospedali, delle mascherine introvabili, di quelli che vanno a fare la spesa troppe volte alla settimana, del vaccino che ancora non c’è e della grande crisi economica, pochi parlano, delle ragioni che hanno portato al Covid-19 e quindi di cosa fare per il futuro, per non ritrovarci a subire altre pandemie. Le voci fuori dal coro della gionalista Sabrina Giannini, del divulgatore scientifico Mario Tozzi e del biologo Gianni Tamino, fanno luce sulle cause e ci indicano la strada da intraprendere.
Nel giro di poco tempo lo scenario che riguarda il Covid-19 è cambiato in modo drammatico. All’inizio sembrava che il problema avrebbe riguardato più che altro la Cina, invece man mano, tutto il mondo, a cominciare dall’Italia, ha dovuto iniziare a contare i morti.
Così tutta l’attenzione del nostro Governo si è concentrata nel contenere i contagi e ancora noi italiani siamo “obbligati” a “restare a casa” come metodo più efficace per contenere la pandemia.
Come prevenire le pandemie
Intanto, mentre i media ci parlano degli eroi negli ospedali (che poi ai medici e agli infermieri poco piace questa definizione, perché loro sono sempre in prima linea non solo ora), delle mascherine introvabili, di quelli che vanno a fare la spesa troppe volte alla settimana, del vaccino che ancora non c’è – ma questa è ancora un’altra brutta storia che vede coinvolti gli Animali nei laboratori – e della grande crisi economica che stiamo vivendo e che vivremo, pochi parlano, ingiustamente, delle ragioni che hanno portato a questo disastro e quindi in pochi ci dicono come fare per il futuro, per non ritrovarci a subire altre pandemie.
Le voci fuori dal coro di Giannini e Tozzi
Le voci fuori dal coro, di giornalisti italiani che conducono programmi in TV (perché in effetti invece sui social si parla di tutto e di più) sono quelle di Sabrina Giannini e Mario Tozzi. Entrambi ci hanno ben spiegato, Tozzi in una puntata di Sapiens, andata in onda il 28 marzo e la Giannini in due puntate di Indovina chi viene a cena, del 29 marzo e del 5 aprile 2020, le strette relazioni fra i virus, gli animali selvatici (catturati e venduti nei mercati di animali vivi – se ne trovano in Cina ma non solo), e gli animali allevati.
Servizi che è possibile rivedere su RaiPlay.
Le foreste, i mercati di animali vivi e gli allevamenti
Le urgenze sono quindi evidenti: bisognerebbe lasciare incontaminate le foreste, abolire i mercati di animali vivi (vai alla petizione) e gli allevamenti. Certamente già un drastico contenimento di quest’ultimi potrebbe arginare i danni. Ma, da vegana antispecista, non posso che auspicare la chiusura totale e la riconversione di tutti gli allevamenti. Perché l’etica e la responsabilità della tutela di tutti gli esseri senzienti non può essere da meno della salvaguardia della salute umana e della Terra.
L’aumento del consumo di carne nei paesi orientali
Intanto in Cina diventa ufficiale il divieto di consumare carne di cane e gatto, sicuramente una buona notizia, ma, contemporaneamente, cresce il consumo di carne, soprattutto di maiale, e si apprestano ad ultimare enormi allevamenti di maiali in palazzi a 7 piani, collocati fra l’altro vicino alla foresta, dove gli Animali, rischiano oltretutto più facilmente il contagio di virus da animali selvatici e di fare così da ponte verso noi umani.
La fame di carne sta aumentando vorticosamente anche nei paesi orientali avviandoli a un consumo di livello sempre più vicino a quello dei paesi occidentali. In America il consumo procapite in un anno è di 120 kg, in Italia siamo a 80 kg, in Cina sono 60 kg (dati da Indovina chi viene a Cena) mente all’India i tedeschi hanno venduto i macchinari e il sistema dei pollai verticali, facendo così crescere la produzione e il consumo della carne di questi Animali anche in un paese che è sempre stato famoso per i tanti vegetariani.
L’analisi di Gianni Tamino
E’ necessaria una riflessione più ampia e non possiamo limitarci alla risoluzione dell’emergenza. Gli sforzi vanno impiegati per una riconversione necessaria. Ci viene in aiuto anche Gianni Tamino, docente emerito di Biologia generale all’Università di Padova, che propone un’analisi, ben circostanziata, per spiegare il perché delle pandemie, compresa questa che stiamo vivendo e che in sintesi riassume così: Coronavirus, un aggressore che arriva in conseguenza di un’alterazione degli equilibri ecologici e ambientali senza precedenti. Tamino spiega molto bene come siamo arrivati ad oggi e aggiunge:
<< Dunque la nuova pandemia del virus Covid-19 era prevedibile e ampiamente prevista, se non proprio nei termini e nei tempi precisi, sicuramente come evento probabile. [..] Attualmente vi sono nel mondo 1,5 miliardi di bovini, 1 miliardo di suini, oltre 1,5 miliardi di ovini e caprini e circa 50 miliardi di volatili. La massa degli animali allevati è ben maggiore di quella di tutti gli esseri umani, con enormi sprechi di cibo, forte inquinamento e forte aumento di virus e batteri che possono fare il salto di specie. Inoltre l’abuso in zootecnia di antibiotici è responsabile anche dell’aumento di batteri resistenti agli antibiotici, vanificando uno degli strumenti a nostra difesa da queste infezioni. Oltre a nuove pandemie virali, il futuro potrebbe riservarci una diffusione pandemica di nuovi batteri resistenti ad ogni trattamento farmacologico >>.
Le verità scomode per gli allevatori
Queste testimonianze autorevoli di Giannini, Tozzi, Tamino, ci parlano con dati alla mano e a titolo. Non sono i primi arrivati e tantomeno degli sprovveduti. Ma vanno contro corrente come spesso accade a chi dice cose “scomode”. Scomode perché pochi hanno voglia di abbandonare l’abitudine di cibarsi di carne e derivati e ancora più scomode perché vanno contro i grandi allevatori e produttori di prodotti che derivano dallo sfruttamento degli Animali.
Così tutti, mentre si preoccupano soprattutto di come fare a procurarsi le mascherine per non essere contagiati, riempiono i loro frigoriferi di carne, anche di pesce, che, a loro insaputa, arriva da chissà dove, magari anche da allevamenti con migliaia di Animali a rischio di infezioni. Perché, comunque, anche durante questa emergenza, gli allevamenti e le macellazioni non hanno subito alcuno stop.
Lasciamo in pace gli Animali
Gli Animali non sono fatti per vivere ammassati negli allevamenti, per produrre quantità di carne, di latte e di uova, per far guadagnare le aziende che li tengono prigionieri. E’ naturale che il meccanismo si inceppi.
Gli Animali vanno lasciati allo stato naturale, non vanno selezionati, non vanno prelevati dalle foreste e tantomeno allevati. Non per noi, per la nostra salute, ma per rispetto a loro stessi, che hanno diritto ad una vita libera.
Dora Grieco
Presidente di Progetto Vivere Vegan ODV