Care socie e attiviste, cari soci e attivisti,
siamo all’inizio del nuovo anno e come per ogni gruppo e associazione, è il momento del resoconto delle attività svolte e dei risultati raggiunti. Ma crediamo valga la pena di fare una riflessione più ampia.
Dopo tutti questi anni dalla nostra fondazione, nel 2001, possiamo finalmente dire che si sta affermando la filosofia vegan all’interno dell’ampio e diversificato mondo animalista.
Le persone, tutte, sempre più conoscono il significato di questa strana parola: “vegan” e in tanti hanno deciso o stanno decidendo di mettere in pratica un modo di vivere veramente rispettoso di tutti gli animali. Non è poco se ripensiamo a quando è iniziato il nostro progetto ed eravamo uno dei pochi gruppi a parlare apertamente di veganismo e l’unico, in Italia, ad aver sentito la necessità di mettere la parola vegan nel proprio nome: Progetto Vivere Vegan.
Abbiamo sempre ritenuto che non era possibile lavorare in difesa degli altri Animali senza rispettarli, in prima persona, con le nostre scelte quotidiane.
Mentre la maggior parte delle più grandi associazioni animaliste e protezioniste escludevano dalla loro informazione il tema del veganismo (o comunque non condannavano apertamente l’uso di prodotti animali, come latte, uova, lana…) e continuavano ad avvallare la scelta vegetariana, nell’ottica dei piccoli passi, noi abbiamo iniziato a diffondere e produrre materiale informativo, primo fra tutti l’opuscolo “Vivere Vegan: la scelta”, ma anche il pieghevole “Latte, non sai cosa bevi” e “Sorpresa”, quest’ultimo sulla produzione delle uova (allevamenti a terra, in gabbia o all’aperto che si voglia, il risultato è sempre lo stesso!).
Mi piace ricordare chi ha contribuito a questo cambiamento iniziando dai fondatori di questa associazione di attivisti, come sempre ci piace definirla: Merry Orling, Roberto Politi e la sottoscritta e ancora chi si è susseguito nel direttivo: Alberto Manganaro, Helena Deza Linares (che ora gestisce un suo ristorante nel cuore di Firenze) e Maurizio Porpora.
Tutti noi abbiamo fermamente voluto che la filosofia vegan si diffondesse soprattutto fra chi si definiva “animalista”. Mentre tutti ci invitavano a non usare la parola vegan perché nessuno la conosceva. Sono le parole o il significato di esse che conta?
Ora forse il cambiamento è veramente iniziato e crediamo sia ormai impossibile che si arresti. Molti attivisti delle più diverse associazioni che operano per gli animali stanno diventando vegan contribuendo così a veicolare il messaggio con coerenza. E questo è sicuramente il nostro più grande successo che condividiamo con i pochi che la pensavano tanti anni fa allo stesso modo.
Impensabile salvare gli Animali se non cambia il pensiero collettivo delle persone Umane a cominciare dagli animalisti di ogni tipo fino ad arrivare agli antispecisti.
Fra le cose importanti realizzate in questi anni: la mostra “Vivere Vegan, La scelta”, che è stata allestita in diverse città italiane ed è stata visitata da tantissime persone a Firenze, Siena, Alessandria, Torino…, e il nostro festival vegan giunto alla sua decima edizione: la Sagra del Seitan.
Abbiamo lavorato tanto e, sempre in pochi, abbiamo portato avanti il lavoro di molti. Ora siamo ad un momento di svolta. Ora forse il movimento “animalista” potrebbe ripartire da basi comuni: l’essere vegan. Che non ci siano più incoerenze come “animalisti vegetariani” o “gattare carniste” o ancora “antispecisti non vegan”.
Ora il direttivo conta persone nuove: insieme a me e a Roberto, ci sono: Caterina Servi Scarselli, Giuseppe Coco, Emiliano Santini. Ma abbiamo bisogno di nuovi attivisti, persone motivate che insieme a noi proseguano la strada, certamente solo appena iniziata, per portare a termine questo progetto ambizioso: salvare gli animali dalla schiavitù.
Se vuoi associarti per il 2014, visita il nostro sito alla pagina: soci
Dora Grieco
Progetto Vivere Vegan Onlus