In questo periodo sta andando in onda una pubblicità insistente e, a nostro parere, fuorviante. Ci invita a consumare carne di Galletto mostrandoci immagini da paradiso ma omettendo di farci vedere quello che accade all’interno dei capannoni.
È un po’ che incidentalmente ci capita di vedere uno spot dedicato alla vendita di Galletti. Una, due, tre,… dieci volte lo abbiamo visto e ci ha pervaso un senso di rabbia e impotenza di fronte a quel messaggio così fuorviante. Ci fanno vedere un bellissimo lago di montagna, dicendoci che i galletti bevono quell’acqua pura, ci mostrano il tetto di un capannone con pannelli solari, per dirci quanta attenzione ci sia all’ambiente, insomma ci portano in un mondo paradisiaco ma non ci fanno vedere l’inferno della prigionia e della macellazione dei poveri galletti. Si percepisce appena l’interno di un capannone da uno spiraglio, ma niente di più. Perché non ci fanno vedere come sono tenuti realmente i galletti allevati, a loro dire, con tanto rispetto? Perché non ci fanno vedere mentre vengono uccisi?
Forse è una comunicazione efficace per le persone che si fermano all’apparenza e che non vanno a fondo delle questioni. Ci direte che questa è la pubblicità. Già.
Ma il nostro pensiero supera l’acqua limpida di quel lago, oltrepassa il tetto del capannone, e arriva alla detenzione di esseri prigionieri, vite nate solo per morire senza vivere. Noi siamo stanchi di sentirci presi in giro. Noi guardiamo oltre. E tu?
Chiediti sempre cosa c’è dietro l’apparenza. Vai a fondo delle cose, soprattutto quando ci va di mezzo la vita di altri individui.
Progetto Vivere Vegan