L’iniziativa di Papa Francesco di regalare, proprio oggi 11 gennaio, uno spettacolo del circo a poveri e bisognosi mostra che anche chi si occupa dei più deboli, si ferma quasi sempre agli esseri umani, tralasciando tutti gli altri, tanti, che soffrono solo perché non appartenenti alla nostra specie.
Proprio un’iniziativa di sostegno e solidarietà, come voleva essere quella del Papa – senza entrare in merito della questione religiosa – evidenzia, semmai ce ne fosse bisogno, la difficoltà, persino da parte delle persone ritenute più sensibili, di fare l’ultimo passo verso l’universalità dei principi di rispetto e non violenza, applicandoli a tutti gli esseri viventi del nostro pianeta.
Papa Francesco non è distratto o superficiale e ben sa che gli Animali nei circhi vivono da schiavi e soffrono le pene e le ingiustizie che lui condanna di continuo quando a subirle sono gli esseri umani. Possiamo dire che il Pontefice è in buona e numerosa compagnia se pensiamo ad esempio a tutte le organizzazioni che operano lodevolmente nel mondo per aiutare i più poveri e deboli, dai migranti alle vittime di guerra, escludendo gli Animali dal loro cerchio di solidarietà. Il che certo non impedisce un giudizio positivo sulla loro preziosa opera, semmai mette in luce un limite che va superato.
Questo Papa ha voluto darsi il nome di un santo simbolo di amore per gli altri, Animali compresi. Ma non dimentichiamo che, nonostante i recenti appelli per il rispetto della natura, egli rappresenta una religione che, come molte altre, vede comunque l’essere umano al centro, con le conseguenze che questo comporta.
Nessuno vuole sminuire il valore umano e sociale di alcuni discorsi e iniziative di Francesco, ma la chiarezza su certi temi è importante ed è alla base dell’impegno di tutti coloro che credono nel rispetto degli altri senza differenze di specie.
Progetto Vivere Vegan
Tag: circo