Ieri, 2 luglio 2015, scoppia il caso di un bambino portato in ospedale dai genitori e sulle pagine di un quotidiano si legge: “Bambino denutrito, choc al Meyer. Indagine su ipotesi di dieta vegana“. Sottotitolo: “I genitori sono osservanti. Il caso segnalato subito in procura“.
Oggi il caso è diventato nazionale e tutti hanno qualcosa da dire in merito.
Per fortuna, fra i tanti, ci sono i pareri autorevoli anche del Prof. Luciano Pinelli e del Prof. Umberto Veronesi.
Non vogliamo entrare nel merito della storia personale di questa famiglia, che non conosciamo e non possiamo giudicare.
Auguriamo loro che tutto si risolva al più presto per il meglio e già oggi i telegiornali hanno detto che il piccolo è fuori pericolo.
Naturalmente ogni bambino andrà seguito nella sua crescita con il sostegno del pediatra di famiglia, come avviene per qualsiasi bambino.
Qualsiasi persona, donna, uomo, bambino e anziano, se non segue una dieta adeguata alle proprie esigenze metaboliche è soggetta a complicanze del proprio stato di salute.
Le persone che scelgono, per etica, una alimentazione “cruelty-free” non sono fanatici religiosi, né un gruppo di terroristi, né crociati, né integralisti, né soldati. Anzi. Scelgono di non causare dolore per nutrirsi e, generalmente più di altri, si informano e approfondiscono i temi di una corretta alimentazione.
Inoltre, le cifre interessanti sui problemi reali di denutrizione e malnutrizione sono facilmente reperibili:
- ogni giorno muoiono di fame 30.000 bambini anche per problematiche legate al pessimo uso delle risorse alimentari da parte del super nutrito mondo più ricco e onnivoro;
- almeno 20 milioni di bambini con meno di 5 anni sono sovrappeso (dati OMS) e spesso affetti da patologie legate a una cattiva alimentazione quasi sempre onnivora;
- sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità – in riferimento al 2014 – si legge che i bambini in sovrappeso sono circa il 21% (quasi uno su quattro) e quelli obesi il 9,8%.
Accade anche in Italia, ma nessuno lo scrive. Ci ricorderemo però di un caso isolato, di grande impatto sull’opinione pubblica.
Quello che può essere utile e che chiediamo ai media è un approfondimento sulla corretta alimentazione “vegan”, visto il crescente numero dei vegani (con figli).
Chiediamo ambulatori e pediatri informati, come nel caso dell’ambulatorio pubblico di nutrizione vegetariana e vegana, della ULSS di Verona, diretto dal Prof Leonardo Pinelli.
Chiediamo che le mense scolastiche si adeguino consultando esperti come ad esempio la biologa nutrizionista Roberta Bartocci (www.vegcoach.it).
Ai genitori vegani (e non solo) segnaliamo due siti di approfondimento: www.genitoriveg.com e www.scienzavegetariana.it
Progetto Vivere Vegan Onlus