Vietato tenere i cani alla catena
In consiglio regionale 38 voti a favore su 38 presenti
La regione Emilia Romagna accoglie le istanze animaliste
Tutto era partito alcuni mesi fa da uno sciopero della fame condotta da un animalista di Ravenna, Davide Battistini, per chiedere che venisse introdotto il divieto di tenere i cani alla catena. Si è concluso con una modifica della Legge N.5 del 2005 sul benessere animale.
Alcuni partiti avevano presentato singoli progetti di legge poi confluiti in sede di Commissione Regionale in un unico progetto successivamente contestato dalle Associazioni animaliste perché sconfinava su altri temi quali l’abbattimento di colombi ed il commercio di animali, introducendo modifiche a loro avviso peggiorative. Questa mattina i consiglieri entrando in Regione hanno trovato un presidio delle Associazioni Non Speciste e ne è scaturito un confronto costruttivo: i consiglieri di diversi schieramenti politici, De Franceschi (M5S), Mumolo (PD), Meo (SEL-Verdi), Manfredini (Lega Nord), Malaguti (PDL), Donini (Federaz. della Sinistra), Monari (PD), Paruolo (PD), Liana Barbato (IDV) si sono fatti portavoce presso i loro colleghi di proposte di emendamenti che accoglievano le istanze sostenute con forza dagli animalisti.
Poco dopo nell’aula dell’Assemblea Legislativa una convergenza trasversale dichiaratamente rispettosa dei diritti degli animali, riconosciuti come esseri senzienti e fedeli compagni dell’uomo: la legge è stata approvata all’unanimità.
Questa legge rappresenta una svolta storica: la Regione Emilia Romagna è la prima Regione in Italia, e probabilmente in Europa, a vietare l’uso della catena.
Uniche deroghe previste: sei mesi di tempo per adeguarsi, uso momentaneo della catena per motivi sanitari (certificati dal medico veterinario) o per motivi urgenti e solo temporanei di sicurezza.
La custodia privata non può avvenire in condizioni inferiori a quelle prescritte dalla Regione stessa per i canili: 9 mq di superficie per un singolo cane e 7 mq in più per ogni cane aggiunto, ripari adeguati per i cani che vivono all’aperto, cucce su pedane rialzate adeguatamente protette da tettoie per le intemperie.
Un’altra innovazione portata da questa legge è la possibilità di ricevere la visita del proprio cane o animale da compagnia per le persone ricoverate in ospedali, case di cura o di riposo; per l’applicazione di questa norma e di quella che introduce la Pet Therapy nella nostra regione, sarà emanato nei prossimi mesi un apposito regolamento attuattivo.
I consiglieri hanno ringraziato gli animalisti non-specisti per i contributi di conoscenza e stimolo apportati e noi, esponenti delle Associazioni firmatarie, insieme alle migliaia di persone che hanno firmato la petizione per vietare l’uso della catena per i cani e molte altre che stanno seguendo con vivo interesse l’iter di questa legge sia in Emilia Romagna che in tutta Italia, ringraziamo tutti i consiglieri che oggi in Consiglio Regionale hanno scritto una bella ed evoluta pagina della storia dell’uomo col cane.
Le Associazioni ambientaliste e non-speciste dell’area bolognese:
Animal Liberation, ANPANA Bologna, Bologna Zoofila, La Compagnia degli animali, Cruelty Free, LAC Bologna, LAV Bologna, Lega Naz.le Difesa del Cane Bologna, LIDA Bologna, LIPU Bologna, OIPA Bologna, Quelli della Notte, WWF Bologna.