La condizione in cui versa oggi l’oceano non è delle migliori e la causa principale di tale situazione dipende proprio dall’attività umana. Bisogna acquisire maggiore consapevolezza circa la vitale importanza degli oceani e l’urgenza di adoperarsi per cambiare la situazione.
Circa il 70 per cento del Pianeta è costituito dagli oceani, i quali ospitano il 90 per cento della biomassa vivente. Vi è ancora poca consapevolezza della vitale importanza degli oceani per la nostra vita e, per questo motivo, le attività che danneggiano l’ecosistema marino non si sono arrestate, bensì continuano peggiorando la situazione. Tra le varie cause del problema vi è l’inquinamento, causato sia da attività sulla terraferma che dalle navi in mare aperto, dai metodi di pesca poco sostenibili e da una comunità internazionale che solo ora sta cominciando ad affrontare il problema in modo concreto.
Analizzando la problematica da una prospettiva anti-specista, la salvaguardia delle specie marine diventa di grande importanza, proprio perché a causa della pesca commerciale e della caccia molte specie oggi vengono classificate come a rischio di estinzione.
Balene
Le balene sono al vertice della catena alimentare e svolgono un ruolo importante nella salute dell’ambiente marino, principalmente nella cattura del carbonio dall’atmosfera. Ogni balena, infatti, cattura in media circa 33 tonnellate di anidride carbonica, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico. Sfortunatamente, le loro grandi dimensioni non le proteggono. Sei delle 13 specie di grandi balene sono in via di estinzione, anche dopo decenni di protezione. Un minimo stimato di 300.000 balene viene ucciso ogni anno a causa della pesca accidentale, mentre altre soccombono a una miriade di minacce, tra cui la navigazione e la perdita di habitat.
Seppur vietata dalla Commissione Internazionale per la caccia alle balene (International Whaling Commission), la caccia e la pesca commerciale continuano ad essere praticate da alcuni paesi, tra cui il Giappone. Quest’ultimo registra le proprie attività come “ricerca scientifica”, considerata legale nel diritto internazionale consuetudinario, quando invece conduce vere e proprie spedizioni di caccia alle balene a fini commerciali. A tal proposito, oltre 1.000 balene all’anno vengono uccise. La balenottera azzurra, l’animale più grande mai esistito, è stata quasi sterminata nel ventesimo secolo a causa della caccia commerciale. Il gigante buono dei nostri oceani potrebbe scomparire se non si agisce in tempo.
Squali
Questi maestosi predatori, che sono così essenziali per l’ordine naturale degli ecosistemi marini, stanno affrontando la loro più grave minaccia: la pesca eccessiva. Molte specie potrebbero, infatti, estinguersi. Con i nostri oceani gravemente degradati, salvaguardare gli squali è fondamentale per migliorare la loro resilienza in relazione ai cambiamenti climatici. Mentre la vasta gamma di specie di squali aggiunge complessità ai nostri sforzi di conservazione, il numero in diminuzione di queste incredibili creature, dovuto alla pesca eccessiva e alla domanda di pinne e carne, aumenta l’urgenza del compito. In vari paesi, vi è infatti una domanda molto alta di pinne di squalo, la quale contribuisce ad incrementare la pesca. Inoltre, anche gli squali sono vittime della pesca accidentale, come le balene e le tartarughe marine.
Tonni
Se il pesce fosse come le macchine, il tonno sarebbe la Ferrari dell’oceano: elegante, potente e veloce. I loro corpi a forma di siluro ottimizzano i loro movimenti attraverso l’acqua e i loro speciali muscoli nuotatori consentono loro di percorrere le strade oceaniche con grande efficienza. Il tonno è alla base degli ecosistemi e delle economie in cui vivono. Sono dei predatori all’apice della gerarchia e consumano un’ampia varietà di altri pesci, dai calamari alle aringhe alle sardine. Ciò mantiene le popolazioni di altre specie sane ed equilibrate.
Questi straordinari animali marini sono anche parte integrante -purtroppo- della dieta di milioni di persone e sono uno dei pesci più “preziosi” dal punto di vista commerciale. Secondo le informazioni raccolte dall’International Seafood Sustainability Foundation (ISSF), diverse specie di tonno sono attualmente sovra sfruttate, il che significa che vengono catturati più velocemente di quanto possano riprodursi e ricostituire la popolazione.
Tartarughe marine
Negli ultimi 200 anni, le attività umane hanno ribaltato la bilancia contro la sopravvivenza di questi antichi cittadini del mare. Macellate per le loro uova, carne, pelle e conchiglie, le tartarughe marine soffrono di bracconaggio e sfruttamento eccessivo. Affrontano anche la distruzione dell’habitat e la cattura accidentale negli attrezzi da pesca. Inoltre, anche il cambiamento climatico svolge un ruolo consistente, avendo un impatto sui siti di nidificazione. Quasi tutte le specie di tartarughe marine sono ora classificate come in via di estinzione, con tre delle sette specie esistenti in grave pericolo.
Cosa possiamo fare per cambiare le cose?
Innanzitutto, la chiave per avviare un cambiamento è l’informazione. Bisogna informarsi non solo per poter capire come agire, ma è proprio leggendo dei reali problemi e dei numeri preoccupanti delle specie a rischio che si acquista la consapevolezza. Vi sono infatti molti articoli e report da poter consultare in merito al problema.
Le Nazioni Unite hanno istituito la “Giornata mondiale degli oceani”, che si celebra l’8 giugno, durante la quale organizzano una conferenza per parlare proprio degli oceani e dei vari problemi ad essi connessi.
Dato che la maggior parte dei pesci viene pescata per soddisfare la domanda alimentare (e non solo) di milioni di persone, di sicuro la scelta di una nostra alimentazione a base vegetale costituisce un passo importante per la salvezza degli animali marini e per quella degli oceani.
L’oceano sta cambiando, molti ecosistemi stanno morendo e l’aspetto preoccupante è che non ce ne rendiamo conto, dato che la sua superficie rimane sempre la stessa. Se vogliamo davvero salvare l’ambiente e gli animali che vi vivono, questo è il momento giusto per agire e, per farlo in modo efficace, dobbiamo partire, innanzitutto, dagli oceani e comprendere che tutto ciò che abbiamo sulla Terra è tutto ciò che potremo mai avere.
Serena Gentile
Progetto Vivere Vegan