In Italia le campagne di salvataggio anfibi si avviano alla conclusione ed è tempo di tirare le somme. Per questo è stato organizzato il quinto convegno nazionale che si terrà a maggio.
Mentre le campagne di salvataggio anfibi volgono al termine in quasi tutta la penisola, ci si prepara al fondamentale convegno (il quinto) che si terrà dal 18 al 22 maggio in quattro sedi italiane, Solaro (MI), Roma, Chieti e Montegrotto Terme (PD), logisticamente individuate per permettere la migliore e maggiore partecipazione di quanti, da anni (e in qualche caso da tre decenni) svolgono attività di conservazione delle popolazioni italiane di anfibi.
Dove si terrà il convegno
Come si legge nella circolare diffusa dagli organizzatori, le quattro sedi rappresentano, infatti, Enti o Regioni dove i Volontari per gli Anfibi sono meglio organizzati, dove le iniziative annuali di salvaguardia attiva sono più efficaci, e dove la sensibilizzazione su queste tematiche di salvaguardia attiva della piccola fauna in particolare e della Biodiversità in generale, raggiungono numeri crescenti di cittadini e hanno sempre più centralità nella formazione scolastica. Quest’anno, a causa della dei rischi collegati alla pandemia, la partecipazione potrà essere anche on line.
Questo convengo rappresenterà quindi un momento importante per condividere informazioni, per confrontarsi e per conoscere interessanti esperienze nazionali e internazionali nel campo delle attività di mitigazione, di quanto sia ancora enorme l’impatto stradale e di quanto ci sia ancora da fare in merito a progetti di sensibilizzazione e di educazione ambientale dedicati agli anfibi ed ai loro ambienti.
Questa sarà l’occasione anche per celebrare e sviluppare l’incontro tra il mondo della ricerca scientifica e quello dell’attivismo, fondamentale per la salvaguardia di questi animali. Per questo la partecipazione al convegno è aperta soprattutto a scienziati, attivisti e insegnanti, in modo da avere contributi fondamentali per migliorare ulteriormente le campagne di sensibilizzazione.
Un po’ di storia
In Italia le campagne di salvataggio anfibi sono iniziate alla fine degli anni Ottanta del Novecento, in Lombardia dove, nel 1986 si è fatto il primo censimento nazionale delle località dove la migrazione riproduttiva di rane e rospi risultava più evidente. Il primo intervento diretto con volontari addetti al conteggio e al salvataggio si è invece tenuto nel 1992 in provincia di Bergamo sulle sponde del Lago d’iseo. Da quelle date in poi in molte località italiane si sono attivate campagne di salvataggio grazie al lavoro di Associazioni animaliste e ambientaliste, organizzazioni di Volontariato e Servizi di Guardie ecologiche Volontarie, permettendo la sopravvivenza di tante popolazioni di anfibi, alcune delle quali di grande importanza conservazionistica.
A che punto siamo?
Purtroppo ancora oggi, nonostante le tante richieste inoltrate alle amministrazioni pubbliche interessate, la salvaguardia di questi minacciati vertebrati sembra rimanere quasi esclusivamente sulle spalle degli attivisti. E per problemi economici presunti o reali la posa di barriere antiattraversamento fisse e la realizzazione di tunnel per evitare gli eccidi durante le migrazioni, sembra diventare sempre più difficile, fatta salva qualche lodevole eccezione (ad es. le barriere posizionate dal Parco della Maiella, in Abruzzo). Per fortuna almeno il posizionamento di alcuni cartelli stradali non permanenti sembra trovare negli ultimi anni un maggior riscontro nelle amministrazioni comunali come ad esempio è accaduto anche quest’anno nel territorio comune di Arezzo dove abbiamo contribuito anche noi di Progetto Vivere Vegan e dove gli attivisti hanno salvato oltre 1500 animali.
Per partecipare al convegno bisogna chiedere il modulo d’iscrizione alla mail toads.project@gmail.com Il tutto va fatto entro il 30 aprile e il costo è di 15 euro.
Francesco Cortonesi
Progetto Vivere Vegan