Introdurre in modo strutturato la questione animale fra le discipline scolastiche è cosa urgente e necessaria per accelerare il cambiamento verso una società umana più giusta nei confronti degli altri animali. Così il libro Scritti Animali – Per l’istituzione di corsi Universitari di Diritto Animale, di Luigi Lombardi Vallauri, diviene un testo fondamentale perché avanza ufficialmente due proposte concrete che non possono restare inascoltate.
Viviamo un momento storico schizofrenico dove tutto ha contemporaneamente il suo contrario e il nostro rapporto con gli altri animali, evidenzia appieno questo stato di cose. Da una parte la considerazione che gli animali non umani siano soggetti di diritto si fa spazio in ambiti di grande rilievo come ad esempio in etica, in filosofia, in ecologia, nel diritto stesso e fra moltissime persone ma, dall’altra, viviamo in una società che resta ancora decisamente antropocentrica.
La maggioranza delle persone umane ritiene l’argomento -gli altri animali- di poca, se non nessuna, rilevanza. I miliardi di Animali che vivono con noi sulla Terra sono invisibili ai più se non in forma di carne o come esseri da schiavizzare. Assistiamo, increduli, a proposte avanzate dal mondo venatorio che ritiene di poter insegnare ai giovani l’amore per gli Animali e la Natura imbracciando fucili. Siamo impotenti di fronte a maltrattamenti animali mai puniti o solo blandamente. No. A questo gioco non ci stiamo.
Da qui l’urgenza di portare il Diritto Animale e la questione animale come argomenti di studio all’interno delle università e nella scuola più in generale.
Scritti Animali – Per l’istituzione di corsi Universitari di Diritto Animale
Luigi Lombardi Vallauri, filosofo, professore di chiara fama, studioso di teologia, economia, biodiritto, animalismo, con il suo libro Scritti Animali – Per l’istituzione di corsi Universitari di Diritto Animale, Gesualdo Edizioni, 2018, oltre che ben inquadrare tutta la questione animale, porta due proposte concrete da attuare all’interno dell’Università.
Questo di Vallauri è un testo che si legge tutto di un fiato, mai banale, mai scontato. Ricco di spunti di riflessione e, nel leggerlo, viene voglia di sottolineare ogni sua parte, ogni parola. Tutto trova la sua giusta collocazione, e ogni parola del libro compone un puzzle d’insieme molto ben visibile e chiaro.
Un libro non si può raccontare, si deve leggere.
Mi piace però appuntare e scrivere su alcune questioni che mi hanno maggiormente colpito per la loro urgenza di essere recepite, affrontate, sviluppate e al tempo stesso per la loro “semplicità”.
Essere vegan è facile. Il difficile è far arrivare il messaggio a chi non lo è
Già nella presentazione del libro Scritti Animali emerge quello che ritengo uno dei più complessi problemi che l’attivismo si trova ad affrontare nella comunicazione quando, appunto, l’argomento sono gli Animali o meglio la “questione animale” o ancora la “sottomissione degli animali non umani”: riuscire a captare l’attenzione delle persone per far arrivare il nostro messaggio. Ci rendiamo conto di quanto questo argomento generi nelle persone un notevole distacco, perché proprio non vogliono pensarci.
Essere vegan è facile. Lo sono da 27 anni. Il difficile è far arrivare il messaggio a chi non lo è, attirare la loro attenzione, farle riflettere su argomenti che solitamente liquidano molto velocemente. Della serie: ok, si, gli animali, ma parliamo d’altro.
Parlare di non violenza e non discriminazione per accomunare tutti
Su Scritti Animali, Vallauri suggerisce di inquadrare la questione animale nell’orizzonte più ampio della nonviolenza da intendersi non solo come eliminazione degli atti violenti ma piuttosto come estensione della non-discriminazione oltre le specie e il genere. Questo può rafforzare il messaggio animalista e aiutare a generare quel cambiamento sociale e culturale indispensabile da affiancare alle proposte e allo studio del diritto animale.
Come non essere d’accordo? Si può essere violenti o empatici solo con alcuni individui, gli umani ad esempio, e non esserlo con tutti gli altri? Se si comprende la nonviolenza non può che essere applicata a tutto tondo.
Diritto Animale: dal riconoscimento della soggettività degli animali all’inadeguatezza delle leggi
Nel diritto animale vigente, spiega bene Vallauri, è comunque evidente il riconoscimento che gli Animali siano esseri meritevoli di tutela, non ci sono dubbi sulla loro soggettività, ma al tempo stesso appare tutta l’inadeguatezza delle norme di protezione mentre gli Animali, continuano a subire violenze, schiavismo e morte negli allevamenti, durante la macellazione, nei laboratori di sperimentazione.
Il diritto animale, pur avendo dato dei segnali che evidenziano la presa di coscienza del cambiamento in atto, nei fatti è rimasto troppo indietro.
Le proposte: corsi universitari di diritto animale e laurea per veterinari obiettori
Vallauri ci accompagna, attraverso 206 pagine, a ragionare, riflettere, comprendere il tema del diritto animale, e più in generale della questione animale, e lo fa anche raccontando il suo percorso di circa trent’anni relativo a queste tematiche. Ma va anche nel concreto con le sue due proposte accademiche: cattedre o corsi universitari di Diritto Animale e Laurea per Veterinari obiettori. Per essere così presenti nelle Facoltà o dipartimenti universitari quali: Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia, Lettere e Filosofia, Medicina, Scienze naturali e biologia, Agraria, Veterinaria.
Un esempio di ciò è già in essere presso l’Università degli studi di Milano Bicocca, dove Diana Valentina Cerini, Direttore, ha istituito il corso di formazione per l’anno A.A. 2020/2021 “Diritto e benessere degli animali” per laureati o diplomati universitari di tutte le discipline.
Parlare della questione animale fin dall’asilo
Portare il tema del diritto animale all’interno degli atenei, come propone Vallauri, è urgente, ma ritengo sia altrettanto urgente parlare della questione animale già a cominciare dalle scuole inferiori, per permettere alle nuove generazioni di crescere informati su quello che potrebbe davvero essere un nuovo modo –l’unico giusto- di relazionarci con gli altri animali: nel segno del rispetto della vita. E non parlo di allevamenti etici, fattorie felici o morti non dolorose. Parlo di vedere gli altri animali come individui –persone non umane, mi piace definirle, anche se può sembrare un ossimoro- che hanno diritto alla totale libertà senza essere assoggettati a noi umani. Sfatando quindi i luoghi comuni che li vedono destinati al nostro servizio.
Affinché non ci siano più zoo, circhi, stabulari, gabbie, allevamenti o animali braccati e cacciati, grazie a un cambiamento culturale.
Affinché ogni gesto di violenza nei loro confronti venga innanzitutto evitato grazie alla conoscenza e alla evoluzione del pensiero, oppure trovi una giusta pena.
Così come il Prof. Luigi Lombardi Vallauri, ci sono moltissime persone autorevoli che possono argomentare a pieno titolo su temi così vasti e fondamentali. Sta a noi tutti chiedere che ciò avvenga davvero. Al più presto.
Dora Grieco
Presidente Progetto Vivere Vegan